Cambio lingua

Cambio lingua



D.C.S.S ~ Da Capo Second Season ~ La porta dell'anima

 

Nota 01
Con il termine "ecchi", i Giapponesi indicano sia ciò che è eccitante sia le persone che sono attratte particolarmente da ciò che è eccitante. Nella prima accezione lo potremmo tradurre con sexy, nella seconda con voyeur. Kotori usa una frase molto giapponese, ossia costruita senza soggetto. Praticamente, significa contemporaneamente che quel costume è sexy e che Asakura Junichi è un voyeur.

Nota 02
Il termine usato è "じょうげさゆううらまえて" - jougesayuuuramaete - letteralmente sopra, sotto, destra, sinistra, dietro, davanti. Come si può intuire, intende che se le ritrovava dappertutto, simile alla nostra espressione "avere tra i piedi". Non è particolarmente gentile, anche se Junichi lo dice in tono scherzoso; da qui la reazione di Kotori.

Nota 03
Ancora una espressione legata al baseball. "OUT" (fuori) è la parola gridata dagli arbitri quando un corridore arriva alla base troppo tardi, ossia, quando il giocatore in difesa ha preso la palla e toccato la base per primo. Il corridore è detto "fuori", e viene eliminato (quindi va anche fuori dal campo).

Nota 04
Miharu usa il termine "神業­" - kamiwaza - ossia il lavoro divino. Considerando il mestiere di Tamaki...

Nota 05
L'ikayaki è appunto la seppia fritta di cui Alice parlava nel precedente episodio.

Nota 06
Con la parola inglese "story", i Giapponesi intendono un racconto, una storia nel senso di favola, o racconto di fantasia.

Nota 07
In giapponese non esiste il senso del superlativo assoluto. In questo caso, Aishia ha usato un aggettivo già di per sé molto positivo, e vi ha aggiunto とても - totemo - "molto", ma mentre questo è sicuramente improprio, anche se efficace, in italiano, in giapponese è corretto. Approfitto della nota per indicare che abbiamo usato il termine "mooolto" per tradurre il raddoppiamento della "T" di "totemo" in varie parti dell'episodio. In giapponese, è uso comune e corretto raddoppiare alcune consonanti delle parole che indicano i gradi degli aggettivi per enfatizzare ulteriormente la frase.

Nota 08
Nella prima serie, per via della magia degli alberi di ciliegio di Hatsunejima, Kotori era in grado di leggere i pensieri altrui. Siccome era innamorata di Junichi, una volta gli passò i risultati dell'esame che aveva letto dalla mente dei professori.

Nota 09
Come accennato in una nota dell'episodio 05, per i giapponesi non è inusuale sottintendere il verbo. L'espressione "の こと" - no koto - letteralmente "la cosa di...", o "il fatto di..." viene usata (fra l'altro) per rendere un po' più indirette le frasi che riguardano le persone. Così, "mi piace Junichi" si dice "純一のことが好きです" - Junichi no koto ga suki desu - il "fatto" di Junichi mi piace. Aggiungere "no koto" ad un nome di persona sottintende una frase di questo genere. Kotori non usa il verbo ma intende che prova ancora qualcosa per Asakura-kun. L'espressione viene usata spesso nel seguito dell'episodio, quindi attenzione al "no koto"!

Nota 10
大丈夫 - daijoubu - significa letteralmente, va tutto bene, sto bene. Il "mou" iniziale significa "ormai". Ma l'espressione "mou daijoubu", è qualcosa di simile alla nostra "ormai non c'è più niente da fare". Significa più o meno che, siccome ormai il danno è fatto, chi parla è rassegnato. Non ci si pensa più e si va avanti. Ad esempio, lo potrebbe dire il proprietario di un vaso appena rotto da un ospite, di fronte alla proposta di questo di riparare in qualche modo. Con questa frase, Kotori dice che è rassegnata, e per quanto dolore provi, non farà nulla per cambiare le cose.