Cambio lingua

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D.C.S.S ~ Da Capo Second Season ~ La mappa illeggibile

 

Nota 01
母島 - Hatsunejima è l'isola su cui è ambientata la storia. Significa letterlamente "Isola delle Parole Nuove". Il termine "Hatsune", ossia, "suoni iniziali", indica le prime parole rivolte ai conoscenti durante il "giro" di visite che si compie ritualmente il primo giorno dell'anno nuovo. È un rituale molto importante per i Giapponesi, che serve per rinsaldare i rapporti con parenti e amici.
L'ultimo ideogramma ("Shima", pronunciato Jima vicino ad altri ideogrammi) significa "isola"; noi abbiamo tradotto il tutto come "Isola di Hatsunejima" perché il suffisso fa parte integrante del nome.

Nota 02
鍋 - Nabe - "pignatta" in cui si preparano vari tipi di spezzatini. Il contenitore dà il nome a tutta una serie di pietanze. Moe-senpai è una fanatica del Nabe fin dalla prima serie (così come Miharu è una fanatica delle banane), tanto che quando ancora era a scuola preparava il Nabe con sua sorella Mako sul tetto.
È stato allora che ha invitato Junichi a pranzare con loro, ed è da allora che le sorelle si occupano di preparare qualcosa per il pranzo a Junichi.

Nota 03
Koyumi sensei è la sorella maggiore di Kotori. È estremamente protettiva nei confronti della sorellina; già nella prima serie Kotori aveva manifestato un certo interesse per Junichi, e si era persino dichiarata a lui. Comunque, Junichi non aveva potuto accettare la sua proposta, al tempo.
La cosa interessante, comunque, è il cambiamento nel linguaggio del sensei. Tutte le lingue hanno forme "infantili", più o meno marcate. Nel caso del Giapponese, l'utilizzo della "l" al posto della "r" e il marcare le consonanti struscianti (shi, ji e derivati) è l'arma segreta delle donne per mostrarsi fanciulle e rendersi graziose.

Nota 04
In realtà la frase è molto più complessa, e dice pressappoco che si era parlato in precedenza del buon cibo e dei ringraziamenti (o delle scuse) come salutari. Suginami si riferisce velatamente alla sua affermazione nel precedente episodio, sempre durante la pausa pranzo sul tetto, in cui insinuava (scherzosamente), che il cibo di Mako avrebbe potuto essere pericoloso; insinua allo stesso tempo che questa malattia improvvisa di Junichi potrebbe essere in qualche modo relazionata con il suo modo di cucinare.

Nota 05
La nonna di Junichi era (nella prima serie) in realtà una potentissima maga. La fioritura perpetua degli alberi di ciliegio era opera sua.

Nota 06
Kotori chiede di poter aiutare Aishia con la locuzione "Yoroshiku, ne?". "Yoroshiku" vuol dire letteralmente "siate gentili con me"; si dice, ad esempio, all'inizio di una relazione di amicizia o alla fine di un incontro di affari che si è concluso positivamente, generalmente nelle forme "Douzo yoroshiku" (prego, siate gentili) o "Yoroshiku onegai shimasu" (faccio richiesta di essere gentili). Si usa alle volte anche in senso etimologico, ossia, per chiedere effettivamente di trattare una certa persona con riguardo.

Nota 07
Sakura è la cugina di Junichi, nipote di sua nonna, che si è trasferita negli Stati Uniti. Nella prima serie, era tornata per trovare Junichi, e aveva preso abitazione nella vecchia casa della nonna, proprio di fianco all'abitazione di Asakura.
Per la cronaca, Sakura vuol dire ciliegio, e non ha niente a che vedere (a parte l'ovvia assonanza) con Asakura, il cognome di Junichi, che vuol dire "tesoro del mattino."

Nota 08
"Anche se è un presto", nella nostra lingua ha una valenza un po' negativa. Qui Junichi intende che si sarebbe preso cura di lei comunque, perché non se la sente di lasciare sola una ragazzina in un posto sconosciuto.